2 novembre 2012

Intervista a Mr. Wiggles


Oggi ci occupiamo di danza hip hop. Lo facciamo con un'intervista al leggendario Mr. Wiggles, pioniere della doppia H, particolarmente legato alla scena italiana e al chapter Omega Zulu Maasai. La traduzione di questa intervista apparsa sul sito toprockcity.net [attualmente offline], è a cura di ahki Flavio, che fa il suo ingresso come redattore di zulunation.it. Keep on working! ;-)
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Mr Wiggles, portoricano nato nel South Bronx, è cresciuto nella scena hip hop sin dagli anni ’70, apprendendo tutta la sua arte nelle dure strade del Bronx.
Writing, rockin, breakin/bboying, Mcin', poppin', lockin', beatmaker e molto altro, Wiggles è un fiero membro delle quattro maggiori forze nella cultura funk e hip hop: Rocksteady Crew, the Electric Boogaloos, Tcfive e la Zulu Nation. Iniziò la sua carriera come ballerino facendo sfide lungo le dure strade di New York City, e infine per tutte le strade del mondo: Europa, Sud America, Asia, Medio Oriente, Canada e sui grandi palchi di Broadway. Wigglez ha inoltre partecipato a due dei più importanti film che hanno  portato l’hip hop alla notorietà: Wild Style e Beat Street. Continua a sviluppare nuove abilità anche tutt’ora, e rimarrà un fedele studente della cultura fino al giorno della sua morte. Sposato con la sua bellissima moglie Zoraya Clemente, ha 6 stupendi figli: Unico, Alexandra, Talib, Ammar, Atiya, e Zamaria (so che sono tanti ma da un portoricano cosa potevate aspettarvi?)

Chi e cosa ti ha avvicinato alla danza?

Mia sorella maggiore Wanda ha avuto una grande influenza su di me. Stava in giro tanto tempo e se ne tornava a casa sempre con le ultime mosse e gli ultimi passi. Iniziò con il robot, e quando me lo insegnò divenni quel piccolo portoricano del quartiere che sapeva farlo. Ma quando ci trasferimmo da Fox & Longwood venne a casa con una nuova danza chiamata rockin. Successivamente iniziai a frequentare molto il vicino centro sociale dove potevo apprendere nuovi passi (”house of Longwood”). Un giorno sfidai un ragazzo del mio quartiere, che faceva breakin: ne uscii sconfitto, ma dopo la battle m’insegnò alcune moves, e negli anni seguenti fui coinvolto moltissimo in queste attività di danza.

Qual è la differenza tra l’hip hop in cui tu sei cresciuto e quello attuale?

Bella domanda. Veramente, le differenze sono tantissime, almeno parlando di danza. Sembrava che allora ci fosse molto più “soul”, probabilmente perché i passi non erano ancora tanto sviluppati, così molte moves erano di base. Era la passione che quei ragazzi latini e neri mettevano a fare le mosse speciali.
Nella cultura hip hop, La cosa che più mi manca, è che ogni hiphopper era un writer, dj, mc, b-boy e il festeggiare tutto questo nei party era un must! Se eri un mc, sapevi come spaccare a un party, se eri b-boy sapevi come atteggiarti con le ragazze e stupire nei cerchi, se dj la festa era la cosa più importante, gli scratch le loro parole. L’hip hop era qualcosa che ti rendeva  individualmente autosufficiente.

Quando pensi di smettertela di vestirti come un ragazzino?

(faccia perplessa)

Quali sono i tuoi pezzi preferiti per ballare? Cosa rende bella una canzone?

Per il rockin mi piace Latin Soul e pezzi come Soul Makusa, Mambo #5, Corazon, The Mexican ecc… Ma ultimamente sto cercando canzoni con molti breakdowns [assoli di percussione, n.d.r.] affinché possa fare più drops [veloci discese a terra e risalite, n.d.r.].  Canzoni come Gotta Get a Nut hanno tonnellate di breakdowns da sfruttare!
Le cose che rendono bella una canzone per me sono 2: melodie pesanti sopra a percussioni funk e cambi musicali. Coro, bridge, e strofe. Ma anche i cambi di tempo, build ups e breakdowns.

Tu che hai viaggiato molto, ci sono scene differenti? Europa, Asia, USA, quale ti piace di più?

Sicuramente paesi come la Finlandia (che capiscono i concetti di b-boys/b-girls), Taiwan (si applicano molto allo studio degli stili di street dance), Francia (ha grandi ballerini). Ma ogni paese che ho visitato ha qualcosa da offrire e ballerini talentuosi che però nessuno conosce.

Sembrerebbe che in diversi quartieri ci siano stili diversi, anche dettati da fattori etnici (moreno style o latin style). Pensi che questo sia andato perso? Si sta davvero perdendo il “latinismo” ad esempio? Internet gioca un fattore in questo in America?

E’ stato il mischiarsi delle culture delle danze nere e latine a creare ciò che vedete. Il gusto indigeno lo ha reso reale rispetto alle vere radici di queste danze. E quando uno degli elementi manca, noi perdiamo tonnellate di sensazioni di queste. Quindi è sempre importante fare le proprie ricerche e andare sempre a fondo per cogliere l’essenza di quello che è stato fatto a ogni angolo e in ogni quartiere di NY. Guardate anche all’influenza che questi ragazzi del Bronx hanno subito: James Brown, Fred Estaire, Nicholas Brothers, Billy Preston, Cuban Pete, Jackson 5, Temptations and Four Tops. Non limitate voi stessi!

Peace,
Wigz

[Traduzione di ahki Flavio (2012). Source: www.toprockcity.net]

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